Comunicazione aziendale - Blog Tel Me Cloud

Lo smart working e le nuove forme di comunicazione aziendale nate con la pandemia hanno evidenziato la necessità di comunicare in maniera efficace attraverso l’uso di strumenti adeguati.

L’isolamento e la quarantena rischiano di provocare un deterioramento della comunicazione aziendale, marcando un generale disorientamento e un minor engagement tra i dipendenti di numerose attività. Si tratta di una sfida mai vista prima per il mondo del lavoro in Italia. La pandemia da COVID-19, però, è avvenuta nell’era di internet: gli strumenti per affrontare questa sfida ci sono tutti.

Negli ultimi decenni sono sorte numerose piattaforme di comunicazione, volte a creare spazi di collaborazione all’interno delle aziende e tra di esse. Dal 2020 in poi, per motivi ben noti, tali servizi sono entrati nella quotidianità di milioni di lavoratori. Vediamo insieme quali sono.

I più noti sono quei software, come Zoom o Google Meet, che permettono di creare stanze virtuali al fine di svolgere riunioni in conference call. Esistono, inoltre, piattaforme dove è possibile creare gruppi di lavoro, organizzando il workflow con chat in tempo reale, calendari e servizi cloud per condividere i progetti.

Tra questi il più conosciuto è Microsoft Teams, che ha visto crescere il proprio numero di utenti attivi dai 20 milioni della fine del 2019 ai 75 milioni nell’aprile 2020. Su di esso è possibile organizzare videoconferenze, comunicare via chat e caricare progetti su un server cloud.

La pandemia non si è arrestata e lo smart working è diventato la normalità per tanti lavoratori. Per questo motivo la domanda di nuovi e migliori strumenti di comunicazione aziendale è cresciuta esponenzialmente, portando alla creazione dei cosiddetti “social network for business”. Il loro scopo? Riorganizzare il flusso comunicativo aziendale, evitando cali di produttività e ottimizzando l’asset lavorativo.

Il più celebre è “Workplace from Meta”, il cui successo è dovuto prevalentemente alla user experience mutuata da Facebook. Quest’ultimo, analogamente al “fratello maggiore”, usa funzionalità conosciute come i gruppi, le chat, le stanze e la trasmissione di video in diretta per promuovere l'interazione e la collaborazione tra colleghi.

L’impatto di questi software sugli ambienti di lavoro è ambivalente. Se da un lato hanno permesso di mantenere alta la produttività durante il lockdown, dall’altro il loro utilizzo ha contribuito al venir meno della dimensione prettamente umana, che si può sperimentare durante una pausa caffè o uno scambio di battute dal vivo.